Gli anni ’30 del 1900, anni di ripresa dal primo conflitto mondiale e attraversati dalla scia del crack economico più importante della storia. Sono stati simbolo di una moda il più possibile dettata dalla sobrietà e dai colori neutri. Dal punto di vista prettamente femminile, fu l’epoca in cui salirono alla ribalta i pantaloni di foggia maschile, portati con un’eleganza inarrivabile dalla divina attrice Greta Garbo, e i tailleur di Coco Chanel, stilista iconica che dalla Francia ebbe un successo mondiale.

 

Abiti dritti, asciutti, dal taglio simmetrico e pratico soprattutto nell’uso della stoffa, il satin per esempio, più economico della seta in quanto derivante dal cotone, ma d’effetto. Per i gioielli, le creazioni non sono da meno: se negli anni precedenti abbondanza era la parola d’ordine, sfoggiando più gioielli insieme, adesso prevale l’essenza. Un unico pezzo, dal taglio importante e significativo, in perfetto equilibrio con gli abiti di taglio “maschile”.
Un esempio perfetto si può ritrovare in questo bracciale in platino e diamanti proveniente dalla Francia proposto da Carlo Luca della Quercia, che rende perfettamente la volontà di mostrare senza strafare, della perfetta sinergia delle geometrie simmetriche e delle pietre tipicamente in stile Art Déco.

 

 

L’art Déco fa riferimento ad uno stile di grande tendenza dal 1919 al 1930, un vero e proprio “fenomeno di gusto”. Vide la Francia, in particolar modo Parigi, come capitale della moda dell’epoca. Proprio qui partirà il grandioso successo delle maison di alta gioielleria che proponevano gioielli di grandi dimensioni abbinati a pietre colorate e vistose. La maggior interprete di questo successo fu l’americana Wallis Simpson, protagonista della chiacchierata relazione con Edoardo VIII di Windsor. Tanto fu musa ispiratrice che la direttrice della maison pare creò per lei la celebre collana a “zip” utilizzabile anche come bracciale

 

 

Per ammirare tutti i gioielli degli anni’30 proposti da Carlo Luca della Quercia: www.carlolucadellaquercia.com